In Italia è possibile risparmiare sulla ristrutturazione del bagno grazie alle detrazioni concesse sulle costruzioni edilizie. La normativa è in vigore da diversi anni, ma risulta ancora poco conosciuta. L’aspetto che crea maggiore confusione è legato alla documentazione da presentare ai diversi enti di competenza.
La questione è complessa poiché i documenti da presentare variano in base al tipo di lavori da fare in casa. Cerchiamo di fare chiarezza e fornire l’elenco dei documenti per usufruire delle detrazioni fiscali per il bagno.
Detrazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie: le novità
Con la legge di stabilità del 2022 sono state confermate i provvedimenti riguardanti le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, compresa la stanza da bagno. Restano ancora in vigore le agevolazioni relative al Superbonus 110% e al bonus idrico.
La normativa riguarda inoltre:
- la detrazione Irpef pari al 50% sulle ristrutturazioni edilizie, ma anche sull’arredamento ed elettrodomestici;
- la detrazione Irpef fino al 110% dei lavori fatti per installare fonti di risparmio energetico;
- la detrazione Irpef e Ires del 110% per gli interventi antisismici.
Nelle detrazione sulle ristrutturazioni edilizie sono compresi anche i lavori all’interno del bagno.
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile consultare tutti i requisiti per richiedere la detrazione.
Detrazione per il bagno: i documenti
La prima documentazione da presentare prima di richiedere le detrazioni per la ristrutturazione del bagno è quella di assicurarsi che questo ambiente sia a norma: l’edificio deve trovarsi in territorio italiano, provato dalle ricevute di pagamento dell’IMU o dalla domanda di accatastamento. Questi documenti devono essere presentati durante i controlli dell’Agenzia delle Entrate.
Tra i documenti da conservare rientrano poi le fatture delle spese fatte in bagno, le ricevute dei bonifici effettuati da chi richiede la detrazione. Il bonifico permette di risalire alla causale di versamento oltre ai dati di pagante e beneficiario.
Se le spese non sono sostenute dal proprietario della casa, ma da un inquilino, questa persona deve presentare un documento dove il proprietario si dichiara d’accordo con lo svolgimento dei lavori.
Se i lavori sono fatti in condominio ma solo in parti di uso comune, la normativa richiede una delibera firmata dall’assemblea. In questo caso, l’amministratore deve fornire ai condomini un piano di spese su base mensile, che dovrà essere accettato da tutti.
Le fatture
I documenti più importanti da presentare per ottenere la detrazione sono le fatture che attestano la fine dei lavori.
Prima di iniziarli, è necessario individuare tutti i tipi di interventi da fare e le detrazioni ad essi legati. Può capitare, che accanto alla ristrutturazione del bagno, venga installato un impianto fotovoltaico. In questo caso assicurati presso un consulente esperto che le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie siano compatibili con quelle legate al risparmio energetico e che vengano rispettati tutti i parametri stabiliti dal Superbonus 110%.
Ricorda inoltre di intestare tutte le fatture alla persona che poi dovrà richiedere l’agevolazione: solo la persona pagante viene rimborsata.