Addio vecchi termosifoni e caloriferi in ghisa, sverniciati e nascosti sotto le finestre. Oggi si parla di termoarredi per intendere degli oggetti belli e funzionali, non solo utili in quanto elementi riscaldanti, ma d’arredo come dei veri e propri oggetti di design, da mostrare ed ostentare come un qualcosa che si integra ottimamente con lo stile architettonico della propria abitazione.
I radiatori di design rappresentano un concetto nuovo ed interessante dal punto di vista concettuale: prima i termosifoni si sceglievano solo in base al costo ed al tipo di resa che riuscivano a garantire, oggi si scelgono squisitamente per la loro funzione estetica, lasciando per scontata la loro funzionalità. L’uso dell’alluminio e dell’acciaio, i colori e le forme più o meno innovative, rappresentano l’ambito dove le più note case produttrici si sono dovute buttare per avere successo in un mercato in notevole crescita.
La varietà di forme e stili architettonici sono frutto della malleabilità e della leggerezza di materiali come l’acciaio e l’alluminio o addirittura la plastica capaci di raggiungere altissime temperature in pochissimo tempo, mentre la ghisa , pur essendo ancora una scelta valida in quanto trattiene maggiormente il calore, sembra essere un materiale oramai superato. Ondulati, piatti, mimetizzati come fossero quadri appesi oppure inseriti in degli specchi, i radiatori in alluminio, esprimono meglio le esigenze dei tempi moderni in quanto ad estetica e necessità di riscaldare gli ambienti solo per poche ore ma più velocemente.
Un’altra versione dei radiatori sono i cosiddetti scaldasalviette, solitamente tubolari, a parete o a piantana collegati all’impianto di riscaldamento premettono di riscaldare ambienti piccoli come la cucina, ma soprattutto i bagni.
I costi dei termoarredi variano tantissimo e partono dai 60 Euro di uno scaldasalviette semplice ai 2.000 Euro di un termoarredo ricercato e di design. Lo sforzo di tutte le aziende produttrici, soprattutto italiane, è quello di fare la differenza non tanto sulla competitività dei costi di produzione, ma sulla creazione, tramite architetti di fama, di modelli e forme che possano colpire e personalizzare meglio l’ambiente dove viviamo.
Un tipo differente di riscaldamento, ma connesso ai radiatori e particolarmente performante è, inoltre, il riscaldamento a pavimento o meglio definito a pannelli radianti che sfrutta tubazioni o resistenze elettriche istallate sotto al pavimento e funziona ad una temperatura di soli 35° gradi circa. Il calore viene irradiato tramite una centralina in delle serpentine di materiale plastico annegate nel massetto poggiato su un materiale isolante e poi ricoperto di qualsiasi materiale: piastrelle in ceramica, parquet e moquette.
Il vantaggio dell’impianto di riscaldamento a pannelli radianti è che poiché lavora ad una temperatura più bassa, garantisce un risparmio energetico superiore al 25% rispetto ai radiatori che lavorano con acqua a circa 70° di temperatura ed inoltre, funzionando per irraggiamento, mantiene l’aria con la giusta umidità e non solleva polveri come invece altri tipi di riscaldamento. Il suo costo è di circa il 20% in più rispetto al riscaldamento tradizionale ma i consumi ridotti lo ripagano in pochi anni.
Altri tipi di pannelli radianti sono il riscaldamento a parete, a soffitto ed a battiscopa. Il primo è il corrispondente a parete di quello a pavimento ma limita l’arredo delle camere dove è inserito in quanto non può esserci appoggiato nulla che non limiti la sua funzionalità. Il secondo è costituito sempre da tubazioni che scorrono lungo il battiscopa e l’aria calda esce da dei fori posti al di sopra dei battiscopa stessi.